mercoledì 28 novembre 2012

La riforma del lavoro "Fornero" ...donne al lavoro. 

Tra le varie novità introdotte con la Riforma del Lavoro vi sono quelle che riguardano la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. I dati parlano chiaro la partecipazione delle donne al mercato del lavoro è ancora troppo ridotta, specie nelle zone del sud. Gli ultimi dati Istat rilevano che in Italia il 33% delle donne tra i 25 ed i 54 anni non ha reddito, una neo mamma su 4 perde il lavoro quando rimane incita e che a due anni dal parto il 22% delle donne italiane non ha più il proprio posto di lavoro.  Questi dati sono inoltre particolarmente allarmanti in quanto riguardano tutte le fasce di donne lavoratrici,dalle meno qualificate alle posizioni di vertice. Il divario ovviamente risulta particolarmente ampio nel Mezzogiorno. 
La riforma ha quindi tentato di intervenire per creare dei meccanismi di tutela e di aiuto per l'inserimento delle donne nel mercato del lavoro. 
Tra le novità introdotte:

  • Norme di contrasto alla pratica delle cosiddette "dimissioni in bianco", con modalità semplificate e senza oneri né per il datore di lavoro, né per il lavoratore, per il datore di lavoro il rafforzamento (con l’estensione sino a tre anni di età del bambino) del regime della convalida delle dimissioni rese dalle lavoratrici madri;
  • introduzione del congedo di paternità obbligatorio;
  • Approvazione del regolamento che definisce termini e modalità di attuazione della disciplina delle cd "quote rosa" alle società controllate da pubbliche amministrazioni;
  • Nel rispetto del regolamento (CE) N. 800/2008 della Commissione, del 6 agosto 2008, agevolazioni  alle assunzioni di donne di qualsiasi età, prive di un impegno regolarmente retribuito da almeno sei mesi residenti nelle regioni ammesse ai finanziamenti nell'ambito dei fondi strutturali comunitari ( Basilicata,Campania,  Puglia, Calabria, Sicilia), per le donne di tutte le altre regioni i mesi di disoccupazione richiesti sono 24. Per usufruire di questa opportunità basta recarsi all'inps  e compilare la domanda prestampata  con la quale si attesta la immediata disponibilità allo svolgimento di un'attività lavorativa. L'azienda che deciderà di assumere queste donne avrà una riduzione del 50% dei contributi a suo carico per dodici mesi e, nel caso passassero da un contratto a termine ad uno indeterminato lo “sconto” verrebbe esteso a 18 mesi.
Piccoli, troppo piccoli questi passi verso la reale e massiccia tutela delle donne nel mercato del lavoro. 

Scarica qui il testo di legge.

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